Psicologia del colore

Energia, Positività, Allegria, questi e tanti altri piacevoli concetti sono legati all’immagine di colore. Il colore è vita, ed assume una grande importanza nella comunicazione essendo in grado di provocare effetti psicologici ed emotivi perché il colore definisce il nostro mondo.

Come cita Leatrice Eiseman, direttrice esecutiva del Pantone Colour institute, il colore è la prima cosa che si ricorda e l’ultima che si dimentica ed è un elemento identificatore che ci connette con l’ambiente.

La psicologia del colore è studiata fin dal lontano 1810, quando venne pubblicata la Teoria dei colori del filosofo J.W.Von Goethe, e attualmente gli studi e le informazioni raccolti su questo argomento rappresentano una risorsa primaria per definire i colori in tutte le aree di design e di comunicazione.

Nella nostra società il colore non è solo una sensazione, ma rappresenta un’idea o una aspettativa, al punto che certe tinte diventano tutt’uno con gli oggetti e risulterà difficile pensarli in una versione diversa. Per fare qualche esempio, pensiamo ad una matita, che sarà gialla, ad una Ferrari, che sarà rossa, ad una arancia che sarà arancione e ad un kiwi che sarà verde. Incredibilmente i consumatori posti di fronte ad una scelta tra una matita gialla ed una rossa, o ad un kiwi verde o giallo, prediligeranno automaticamente la versione più classica del prodotto, attribuendole inconsciamente una maggiore qualità, essendo profondamente radicata in noi l’immagine di quel prodotto.

Nel settore medicale il colore è utilizzato per cercare di attenuare gli stati d’ansia del paziente, e storicamente si è fatto un grande utilizzo di nuance verdi e azzurre per comunicare calma (verde) ed igiene (azzurro). Resta però indiscusso che nessuno di noi si è mai sentito più calmo di fronte ad un medico vestito di verde anziché di bianco, perché il significato del colore cambia in base all’ambiente che lo circonda ed alle sensazioni che ne ricaviamo.

Negli ultimi decenni, al fine di rendere meno asettico l’ambiente medico, si è iniziato ad utilizzare nuance più decise, che coprono tutta la gamma dei colori disponibili, e quasi obbligatoriamente in questi anni sono state svolte innumerevoli ricerche, internazionali e nazionali, per verificare l’effetto del colore sul paziente.

Particolarmente Interessanti, perché condotte su pazienti meno condizionati dall’ambiente sociale, sono stati lo studio della reazione al colore dei pazienti affetti da Alzheimer condotto dalla Dott.ssa LuAnn Nowak Etcher in Michigan, e un primo studio della Sioh, Società Italiana di

Odontostomatologia per l'Handicap, recentemente presentato al congresso internazionale di Parigi. Nel primo caso i pazienti hanno manifestato grandi miglioramenti alla visione delle nuances blu e verdi, e sono stati indirizzati, durante la fase di roaming e grazie all’istintiva reazione al colore, in percorsi sicuri. Nel secondo caso, sono stati intervistati sia i pazienti affetti da handicap che i caregivers. In questo caso il 30% dei pazienti preferisce il giallo, colore allegro e solare, e un 52% le tonalità del blu, rilassante, il restante opta per i colori più vari. Per contro i caregivers, prediligono le tonalità più legate all’immagine inconscia che abbiamo di un medico in quanto trasmette una sensazione di maggiore professionalità.

Probabilmente perché stimolati dalla moda, o semplicemente per rendere l’ambiente lavorativo meno monotono, fin dal lontano 1992 abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nell’offerta di camici colorati. Noi della Pastelli per primi abbiamo “osato” l’introduzione di colori assolutamente anomali, quali i rossi, i viola, i gialli, fino ad arrivare e colori inimmaginabili per l’epoca quali i Grigi ed il Nero, solo per citare alcuni dei colori più popolari, e che sono ormai inseriti nella vita dell’operatore sanitario e considerati dei classici.

Si rende necessaria però, a questo punto, una ulteriore considerazione, poiché, spinti dall’energia delle rifrazioni, si dimentica che l’effetto positivo si raggiunge solo ed esclusivamente quando abbinato all’armonia. In assenza di armonia tra l’ambiente, le persone, il concetto che si vuole esprimere e la personalità dell’operatore, il colore cessa di avere la sua valenza positiva.

Anche se può sembrare semplice scegliere il colore di una divisa, abitualmente abbinata o in contrasto con i colori dominanti dello studio dentistico, sarebbe corretto spendere una maggiore attenzione per essere certi di ottenere l’effetto desiderato, perché, Sempre Leatrice Eiseman ci ricorda che, gran parte del successo di un progetto, di un prodotto, di una ambientazione si basa sull’uso corretto del colore che, secondo le statistiche Pantone, va da un minimo dell’80% fino ad addirittura un 95%.

Moltissimi sono i testi che ci indicano il significato dei vari colori, e ormai tutti ne conosciamo basilarmente i vari significati, ma può essere utile una checklist da utilizzare nella scelta:

- La definizione del messaggio che vogliamo dare: quali sono le parole chiave che descrivono il progetto? Giocoso, (per esempio in ortodonzia) Potente (se vogliamo rafforzare la nostra competenza) Affidabile (per trasmettere serenità) Senza Tempo ( se vogliamo mantenere un aspetto classico che duri nel tempo) e via dicendo.

- Scegliere i colori base che dimostrano al meglio il messaggio che volgiamo dare anche in base al nostro gusto personale, senza lasciarci condizionare dalle mode e dalle abitudini.

- Controllare cosa si propone sul mercato di riferimento per verificare eventuali somiglianze.

Se vogliamo svincolare lo Studio dentistico dall’immagine classico di puro servizio sanitario e realizzare un ambiente unico e corrispondente al messaggio che vogliamo trasmettere, sarebbe utile anche utilizzare uno strumento classico come il cerchio cromatico, chiamato altresì “ruota dei colori” dove si potranno selezionare le nuance adatte.

Potremo così creare delle palette di colori sicuramente armoniche ed efficaci:

Palette Monotono, chiamate altresì neutre, dove il tutto sarà composto da diverse sfumature del colore prescelto, per esempio nel caso del monotono molto in voga su scala dei grigi, sarà importante inserire texture assolutamente diverse ed importanti per evitare un forte appiattimento.

Palette di Analoghi, colori che sulla ruota si trovano adiacenti, e che quindi hanno tonalità simili. Tipico esempio i blu e i verdi. Schemi di colori analoghi si trovano spesso in natura risultando armoniosi e sereni e sono le palette più utilizzate in campo sanità.

Palette Complementari , composte da colori che si trovano esattamente opposti. Sono i più difficili da usare, questo perché danno vita ad un forte contrasto, tipico esempio un accostamento del blu e rosso, da utilizzare se si desidera un effetto originale, dove però sarà consigliabile per evitare un effetto stridente utilizzare l’abbinamento in proporzioni differenziate, per esempio 80% blu e 20% rosso.

Ma a questi risultati potremo aggiungere i colori complementari frazionati,( 2 nuance di blu ed una di rosso) triadici ( blu, rosso e giallo ) e infine tetradici ( Blu, Viola, Giallo e Arancio) giocando fino a raggiungere l’effetto desiderato.

Ecco che anche la semplice scelta del camice, abitualmente fatta di impulso, necessiterebbe di maggiore ponderatezza per migliorare la nostra e altrui sensazione di benessere.